Traduzione intervista rilasciata al NEW YORK GLAMOUR, in occasione dell’International Filmmaker Festival of New York
NY Glam: Congratulazioni per essere stato selezionato al prestigioso International Filmmaker Festival di New York. Puoi parlarci del film e del processo di realizzazione?
Grazie mille, è un grande onore essere stato selezionato all'International Filmmaker Festival di New York. Amo New York, ed è molto gratificante avere il mio film qui. Ho realizzato questo cortometraggio come una sorta di test per il mio prossimo lungometraggio, non perché la storia sia la stessa, ma perché non avevo un thriller nei miei precedenti cortometraggi, volevo quindi confrontarmi con questo genere prima di fare il lungometraggio. Ho realizzato il corto in soli due giorni, uno per l’organizzazione della location e uno per le riprese. È un film di due minuti, senza dialoghi. Nonostante questo, il film ha richiesto molti giorni di studio prima delle riprese.
NY Glam: come hai scelto il casting per il film?
Ho trovato l'attore e l'attrice sui miei social, Instagram e Facebook. Ho chiesto di inviarmi showreels e poi un self-tape con le scene specifiche del mio corto. Sono molto soddisfatto della mia scelta, Carlotta Galmarini è davvero un grande talento. L'attore ha avuto una scena molto piccola, ma è stato perfetto.
NY Glam: Qual è la storia e come l'hai realizzata cinematograficamente?
“Una ragazza si guarda allo specchio e sogna ... ma la realtà è diversa.” Questa è la logline e il film è così breve che non posso dire altro. L'intero corto è focalizzato su di uno specchio. Entriamo nello specchio con la macchina da presa e passiamo in un'altra dimensione, guardando il sogno della protagonista. Tutto ciò senza effetti speciali. E questa era la sfida. Abbiamo usato una doppia attrice quando lo specchio non c'era. E la seconda sfida era quella di girarlo in piano sequenza. Abbiamo fatto 46 ciak. Come ho detto prima, ho studiato a fondo la scena per trovare la soluzione migliore. Devo ringraziare il mio direttore della fotografia Alessandro Zonin, la scenografa Margherita Citran, Niccolò Gabbrielli per il trucco identico ma inverso delle due attrici e la costumista Veronica Di Pietrantonio. Hanno fatto davvero un ottimo lavoro. Non è facile trovare un buona troupe per un cortometraggio.
NY Glam: parteciperai di persona al festival IFFNY a New York a maggio?
Mi piacerebbe venire ma non sarà facile.
NY Glam: da quanto tempo realizzi film e video?
Ho iniziato a fare corti a vent’anni. Ora ne ho 44. Fare film è ciò che amo.
NY Glam: con quale corto hai debuttato alla regia?
"La fantasia è solo una bugia" nel 1994. Un cortometraggio che ha vinto sei premi in Italia, e in quel periodo i festival del cortometraggio in Italia erano una decina, quindi fu un grande risultato.
NY Glam: qual è stata la lezione più importante che hai imparato e che ha avuto un effetto positivo sul tuo film? E come è andata a finire quella lezione?
La lezione che imparato negli ultimi anni è che è necessario avere sempre il controllo del set, degli attori, della troupe. Hai bisogno che ogni persona dia sempre il meglio di sé e così spesso il lavoro del regista è quasi quello di uno psicologo. Ma soprattutto, è importante capire che puoi anche essere il miglior regista del mondo ma senza la tua troupe non sei nessuno. Detto questo, vorrei raccontarvi una lezione curiosa che ho imparato in questo ultimo film. "The Mirror" ha due finali, voglio dire che ho fatto due film con lo stesso inizio ma due finali diversi. Così ora ho due cortometraggi, "The Mirror (finale 1)" e "The Mirror (finale 2)". Quando ho "trovato" l’idea di questo film, l’unico finale a cui avevo pensato era quello che poi sarebbe diventato il “finale 1”. Questo finale però non mi convinceva del tutto. Finché un giorno ho avuto un'altra idea per un finale diverso. Parlando con alcuni amici sceneggiatori, eravamo tutti d'accordo sul fatto che il secondo finale fosse migliore. Ma, poiché avevo ancora dei dubbi, ho scelto di girarli entrambi. Ora, dopo che molti amici hanno guardato il film e mi hanno detto di preferire il primo finale, ho imparato che forse, spesso, la prima idea, quella genuina, spontanea, istintiva, è la soluzione migliore. Con questo non sto rinnegando il secondo finale perché ha i suoi "fan", ma forse non era necessario.
NY Glam: è più difficile iniziare o andare avanti? E qual è stata la cosa che hai dovuto conquistare per poter fare entrambe?
Penso assolutamente sia più difficile andare avanti. Perché fare cinema è qualcosa che necessita sempre di soldi, soldi e ancora soldi. E devi sempre convincere qualcuno a investire su di te. All'inizio, la difficoltà è solo la scelta, scegliere cosa fare nella vita. Ma quando hai una vera passione, non hai così tante scelte. Forse l'unico segreto è quello di non mollare mai.
NY Glam: come si è evoluto il tuo stile?
È difficile da spiegare, ma sicuramente oggi faccio fatica a guardare i miei primi cortometraggi. Forse un giorno non potrò guardare nemmeno questo. Amo i miei corti quando li realizzo, ma dopo qualche anno inizio a trovarci difetti. Cerco sempre di fare il meglio. Ma voglio sempre di più. Forse amerò questo film fino al mio prossimo lavoro. Penso che bisogna sempre chiedere di più a se stessi. E bisogna sempre mirare al punto più alto.
NY Glam: qual è stata la tua chiave personale per il successo?
Il successo si conquista giorno per giorno. E il prossimo passo è sempre il più importante per me. E per quanto mi riguarda sarà quello di realizzare il mio primo lungometraggio "Writing The End".
NY Glam: che programmi hai per il futuro?
Come ho detto, aspetto di realizzare il mio primo lungometraggio. È un thriller. L'ho scritto con Aisha Cerami. Ho già un produttore ma stiamo aspettando di avere la copertura finanziaria necessaria.
NY Glam: verso dove vuole andare il tuo lavoro?
Non essere consapevoli del futuro è l'unica cosa che ci fa andare avanti. Lavoro per sognare il futuro che vorrei.
versione originale dell’intervista in inglese:
http://nyglamour.net/the-next-step-is-always-the-most-important-for-me-massimiliano-mauceri/
